Le LasciAndare- 2019

E da questa esperienza ognuno ha portato a casa qualcosa di nuovo: nuove mete da raggiungere, nuovi strumenti per vincere l’incertezza, e forse anche una nuova consapevolezza di se’, dei propri limiti e delle proprie forze, dei propri desideri e della proprie paure, ma soprattutto dei propri ‘strumenti’ interiori e di come usarli al meglio.

Alcune condivisioni dell’esperienza vissuta delle nostre LasciAndare:

“È credenza comune che finite le terapie oncologiche, per la persona che si è ammalata tutto torna come prima. Ma non è cosi. Per quanto io sia una persona forte e coraggiosa, prima di partire per Caprera stavo attraversando un periodo difficile della mia vita. Mi sentivo impantanata. Mi sentivo cambiata dalla malattia e non mi sentivo compresa. Io ero demolita e tutto intorno a me richiedeva che io tornassi come prima, una persona che non mi apparteneva più. Avrei pagato oro per tornare come prima, la Enza prima della malattia, ma la malattia mi ha colpito e cambiata nel bene e nel male. Non avevo più voglia di dare giustificazioni. Sentivo che dovevo uscire da quella situazione, ma tutto mi sembrava così difficile. Avevo bisogno di lasciarmi andare, di lasciar andare pesi che rallentavano il mio cammino. Avevo coraggio e fame di vita, ma non bastava ero in balia di emozioni e degli eventi. Avevo bisogno di cambiare rotta, ma avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse a virare, riuscire a cambiare direzione e puntare verso nuovi orizzonti. We Will Care mi ha aiutato a mettermi in gioco e superare limiti che non avrei mai immaginato. L’isola di Caprera mi ha accolto inondandomi e avvolgendomi con la sua meravigliosa natura selvaggia. Era lì semplice e sincera, io dovevo solo respirare e lasciarmi andare. Il percorso è stato all inizio difficoltoso nell accettare cambi di abitudini, in spazi e persone che non conoscevo. Ero lì spogliata da maschere, senza ricoprire alcun ruolo, né madre, né moglie, né amica o altro, ero solo io priva delle mie apparenti sicurezze. Con le sedute di psicoterapia è stato duro ma liberatorio mostrarmi fragile. Ma con ciò non mi sono mai sentita giudicata, non mi sono sentita sola o diversa, ho sentito tanto affetto e ho ricevuto quel calore di cui avevo tanto bisogno. Poi è arrivata la barca a vela con termini e tecniche sconosciute, con tutte le sue similitudini con la vita stessa. Essere nella stessa barca, in balia delle onde, al timone della vita, navigare contro vento. La vita e il mare erano un tutt’uno. Grazie all aiuto e alla competenza degli istruttori del Centro Velico di Caprera le paure si sono dissipate di fronte alla maestosità del mare e di fronte a quella barca con tutta quella strumentazione che sembrava senza senso. Ma ogni cosa ha un senso, nulla è per caso.
Con l’aiuto di We Will Care ho imparato a “sentire”. Sentire il vento in barca, sentire il mio corpo. Fidarmi di me e fidarmi di chi mi accompagnava. Riconoscere i miei errori e potenziare le mie capacità. Accettare ciò che la vita mi concedeva momento per momento, che in barca voleva dire la mancanza di vento oppure l’arrivo della pioggia quando le aspettative erano nettamente contrarie. Ho imparato ad accettare i consigli che ricevevo e finalmente riuscire a far fluire le mie emozioni. Sentire di poter cambiare ciò che non andava. Sentire di essere concentrata su ciò che stavo vivendo, consapevole di volercela fare.
Ho rinunciato alla mia costante ricerca del controllo e al duro giudizio che avevo nei miei confronti, per trovare fiducia, pace e la mia vera essenza.
Ringrazio We Will Care per avermi aiutato.
La malattia lascia dei macigni nel fisico e nell anima e grazie all aiuto della psicologa, delle mie compagne di equipaggio #lasciAndare e agli istruttori di barca a vela, ho imparato a vivere con un altra prospettiva.
Con grande gratitudine, parte il mio impegno a sostenere We Will Care affinché questo progetto possa aiutare il maggior numero di donne possibili.”

Enza

“Eccomi qua, la magica Caprera mi accoglie per fare pace con me stessa, per ricominciare a sentire riconnettendomi con il mio centro. Ho smesso di fare lo struzzo, ora sono Gabbianella e con le mie compagne di viaggio, grazie alla nostra sinergia, volo tra cielo e mare verso l’orizzonte avvicinandomi sempre più ai miei obiettivi. Come dice J.Morrison: “Sii come il mare, che infrangendosi contro le rocce trova sempre la forza di riprovarci” Grazie WWC per avermi dato così tanto”.

Antonella

“Se lo racconti non sarà mai come viverla. Caprera un’isola magica che ti regala tanto e ti rimarrà per sempre nel cuore. Gli istruttori di vela, le lezioni, gli orari inflessibili e poi quel momento tanto atteso tra di noi, quante storie e quanti abbracci. Di questa esperienza mi porto via aver conosciuto un gruppo di donne forti e speciali, grazie a we will care e al progetto pazienti a bordo per avermi regalato una esperienza unica”.

Gigliola

“Veleggiare con We Will Care mi ha permesso di viaggiare in compagnia della mia anima. Con il corpo rapito dalla fatica fisica e la mente impegnata nei tecnicismi della pratica velica, le mie emozioni sono fluite libere in maniera naturale e continua, intrecciandosi e rispecchiandosi in quelle delle altre compagne di viaggio.
Nel mare di Caprera ho trovato risposta al mio sconfinato bisogno di orizzonte, al mio profondo desiderio di prospettiva.
Perché è solo allargando lo sguardo sul mondo che riesco a trovare la rotta per guardarmi dentro.
Ringrazio il progetto Pazienti a Bordo per questa meravigliosa esperienza, nella speranza che tante altre donne possano avere la stessa opportunità in futuro!”.

Mariangela

“Eccomi!
Caprera è un luogo magico in cui il vento e un turbine di emozioni mi hanno svegliata, mi hanno fatto riscoprire risorse che avevo dimenticato, torno con più coraggio e forza per ritrovare la mia rotta lasciando le mie insicurezze.
Torno con il cuore colmo di gioia e con un pezzettino di ogni meravigliosa donna dell’equipaggio.
Proud to be happy!!”

Cecilia

“Vorrei proprio ringraziare il progetto Pazienti a Bordo di We Will Care ed il Centro Velico Caprera per questa esperienza di condivisione e bellezza che ha superato ogni mia aspettativa! Il sentimento per me prevalente è la gratitudine per un’opportunità che cercherò di far in modo sia estesa anche a molte altre donne. Intanto però quelle che ho incontrato io avranno sempre un posto speciale nel mio cuore! Grazie infinite ad Alice che con garbo ed equilibrio ci ha guidate in un cammino impegnativo. Alcuni nodi si possono sciogliere. Grazie anche agli istruttori che sono stati dei veri maestri non solo di vela (a proposito, la vela è uno sballo e Caprera un paradiso!). Nella mia scheda di valutazione hanno scritto, al di là delle considerazioni tecniche: ”tranquilla in barca, ha contribuito alla serenità dell’equipaggio con vento medio/forte”. Mi sento molto lusingata da questo giudizio e cercherò sempre di dare un contributo positivo al mio equipaggio, qualunque esso sia”.

Elisabetta

“Attraverso questa bellissima esperienza a Caprera ho potuto ritrovare in me la serenità e la voglia di sorridere che la malattia mi aveva rubato. Grazie al progetto Pazienti a Bordo organizzato da We Will Care e Centro Velico Caprera, ho avuto l’opportunità di conoscere donne fantastiche che, come me, hanno voluto mettersi in gioco e riprendere il “timone” delle nostre vite.
Ringrazio di cuore tutte le compagne di viaggio e il percorso psicologico svolto insieme, per aver reso la scorsa settimana ancor di più indimenticabile, e gli istruttori CVC per averci guidato in ogni situazione con tanta pazienza.”

Adriana

“Una diagnosi di cancro è un uragano che ti travolge e ti trasporta inerme nel suo vortice.
Poi scopri che questo vento lo puoi sfruttare per trovare la tua bolina verso nuovi orizzonti e nuovi porti sicuri a cui approdare.
E così, giorno dopo giorno, il bagaglio con cui sei partita, pieno di paure ed incertezze, diventa sempre più leggero e tu sempre più forte e sicura.
Grazie We Will Care per avermi offerto questa opportunità, grazie per avermi reso parte di un gruppo di donne meravigliose con cui ho condiviso forti emozioni e grazie a tutte voi, mie compagne di viaggio, voi fino a ieri persone sconosciute ma in fondo, proprio perchè niente accade per caso, eravamo solo anime perse che si sono ritrovate”.

Nicoletta

“Nulla accade per caso e il progetto di We Will Care, Pazienti a bordo, realizzato con il Centro Velico Caprera, ne è un esempio.
Caprera è un angolo di mondo speciale, lontano da tutto e da tutti, che ti avvicina al cuore.
Le barche e il mare sono perfette metafore delle nostre vite.
Il nostro gruppo, LasciAndare, è stato da subito unito.
Insieme abbiamo affrontato il mare e il vento, insieme abbiamo guardato e respirato le emozioni più profonde le une delle altre, con rispetto. Abbiamo pianto insieme, ci siamo abbracciate, sostenute con le parole e gli sguardi, ci siamo aiutate, ci siamo tese la mano. Abbiamo giocato e ci siamo divertite, abbiamo riso tanto insieme.
Insieme, giorno per giorno, siamo diventate un equipaggio in mare e a terra, guidate dai nostri magnifici istruttori Franco, Gregorio, Lucio e Mariella e dalla nostra insostituibile psicologa Alice sempre delicata, ma ferma nel farci ritrovare la rotta.
Io mi sono affidata a questo viaggio e alle esperienze che avrei fatto senza aspettarmi nulla e sono tornata a casa con la certezza di aver vissuto 7 tra i più bei giorni della mia vita, precedente e attuale. Con il vento nei capelli e baciata dal sole (cit. di A-Enza) affronto la vita consapevole che non sono più sola a navigare in questo mare, ma che con me c’è tutto l’equipaggio.
Un grazie di cuore a tutti coloro, citati e non, che hanno reso possibile questo “viaggio”.

Emanuela

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